Immagina una vulnerabilità informatica che non richiede complicate tecniche di corruzione della memoria, non implica sofisticati attacchi di tipo race condition e soprattutto permette a chiunque di accedere a un server SSH remoto senza alcuna credenziale. Potrebbe sembrare uno scenario irreale o esagerato, ma è esattamente ciò che è stato scoperto recentemente in Erlang, un linguaggio noto per l'affidabilità dei sistemi in tempo reale, spesso usato nelle infrastrutture delle telecomunicazioni.
In questo articolo analizzeremo in dettaglio questa vulnerabilità critica, dimostrando come funziona, esaminando le sue implicazioni di sicurezza e offrendo strategie per prevenire simili problematiche nella tua infrastruttura.
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Che cos'è Erlang e perché è rilevante?
Prima di entrare nei dettagli della vulnerabilità, è utile chiarire brevemente cos'è Erlang e perché questo problema è particolarmente rilevante.
Erlang è un linguaggio di programmazione creato da Ericsson per sviluppare sistemi distribuiti, scalabili e affidabili, spesso applicato in telecomunicazioni, banche, commercio elettronico e messaggistica istantanea. Il fatto che Erlang sia utilizzato in apparati telecom rende questa vulnerabilità estremamente preoccupante, poiché coinvolge potenzialmente infrastrutture critiche.
Dettagli della vulnerabilità: niente memoria, solo logica errata
La vulnerabilità in questione non riguarda OpenSSH, bensì una particolare implementazione SSH presente nella OTP (Open Telecom Platform) di Erlang. Questa implementazione permette di aprire canali di comunicazione ed eseguire comandi remoti prima che il processo di autenticazione sia completato.
In pratica, il server SSH implementato in Erlang accetta pacchetti di richiesta per aprire una sessione ed eseguire comandi senza verificare se l'utente è autenticato. Una situazione chiaramente inaccettabile da un punto di vista di sicurezza.
La vulnerabilità è stata catalogata con CVE-2025-32433/ il 16 Aprile 2025: "Erlang/OTP is a set of libraries for the Erlang programming language. Prior to versions OTP-27.3.3, OTP-26.2.5.11, and OTP-25.3.2.20, a SSH server may allow an attacker to perform unauthenticated remote code execution (RCE). By exploiting a flaw in SSH protocol message handling, a malicious actor could gain unauthorized access to affected systems and execute arbitrary commands without valid credentials. This issue is patched in versions OTP-27.3.3, OTP-26.2.5.11, and OTP-25.3.2.20. A temporary workaround involves disabling the SSH server or to prevent access via firewall rules.". Riferimento: https://www.cve.org/CVERecord?id=CVE-2025-32433.
Proof of Concept: come funziona concretamente l'exploit
La prova pratica della vulnerabilità è sorprendentemente semplice:
- L'attaccante stabilisce una connessione SSH verso il server vulnerabile.
- Durante la fase iniziale, quando i banner e le informazioni di scambio delle chiavi vengono inviate, l'attaccante manda direttamente un comando remoto, aggirando completamente la fase di autenticazione.
- Il server, non verificando correttamente lo stato di autenticazione, esegue immediatamente il comando ricevuto.
In una dimostrazione concreta, un attaccante può scrivere arbitrariamente file sul filesystem del server remoto senza possedere alcuna credenziale. Questo comportamento è chiaramente devastante per la sicurezza di qualsiasi infrastruttura esposta a internet.
Il ruolo sorprendente dell'IA nell'analisi e nell'exploit
Un ulteriore elemento che rende questa vulnerabilità estremamente interessante è che la sua analisi e il proof of concept sono stati ottenuti tramite l’uso di strumenti di intelligenza artificiale (ChatGPT):
- Diff automatizzati: ChatGPT è stato utilizzato per analizzare le differenze tra versioni vulnerabili e patchate del codice sorgente.
- Generazione automatica dell'exploit: a partire da queste differenze, l'intelligenza artificiale ha scritto automaticamente il codice Python per sfruttare la vulnerabilità.
Questo aspetto è un segnale importante di come l'IA possa essere usata sia per analizzare vulnerabilità sia per generare codice malevolo, accelerando significativamente il processo di sfruttamento delle vulnerabilità.
Perché questa vulnerabilità è diversa e non evitabile cambiando linguaggio
Molti attacchi informatici sfruttano vulnerabilità legate alla gestione della memoria. In casi come questi, linguaggi di programmazione sicuri come Rust promettono di ridurre il rischio eliminando alla radice alcune classi di vulnerabilità (buffer overflow, corruzione della memoria).
Tuttavia, la vulnerabilità descritta in questo articolo rappresenta una classe completamente diversa di problemi: una falla logica nell'implementazione del protocollo SSH. Nessun linguaggio, per quanto sicuro, può prevenire errori di logica che derivano direttamente da decisioni errate o superficialità nell'implementazione.
La sicurezza logica non deriva da strumenti automatici o da linguaggi sicuri, ma da revisioni approfondite del codice, test di sicurezza rigorosi e una comprensione profonda del protocollo implementato.
Come difendersi da vulnerabilità logiche come questa?
Le vulnerabilità logiche come quella appena analizzata richiedono una strategia difensiva articolata, che non si basa semplicemente sulla scelta di un linguaggio o una libreria. È necessario adottare un approccio multilivello alla sicurezza informatica:
- Auditing continuo del codice: revisioni approfondite e continue del codice sorgente, in particolare quando vengono implementati protocolli critici.
- Test di penetrazione periodici: simulare attacchi reali per individuare tempestivamente vulnerabilità logiche.
- Monitoraggio comportamentale: implementare sistemi di monitoraggio avanzati che rilevino comportamenti anomali, come richieste non autenticate o pattern di attacco evidenti.
Se desideri approfondire il livello di sicurezza della tua infrastruttura, o vuoi essere sicuro che non stai rischiando problematiche simili, consulta la mia esperienza nel campo della cybersecurity o contattami direttamente per una consulenza personalizzata.
Conclusioni: la sicurezza non è solo una questione tecnica, ma anche logica
Questa vulnerabilità ci ricorda chiaramente che la sicurezza informatica non dipende esclusivamente da linguaggi sicuri o tecniche avanzate di gestione della memoria. Anche i linguaggi più moderni, sicuri e ben strutturati possono contenere falle devastanti se l'implementazione del protocollo non segue rigorosamente gli standard di sicurezza.
La sicurezza è un processo continuo che richiede attenzione costante, conoscenza approfondita dei sistemi e protocolli utilizzati, e revisioni regolari del codice.
Nessuna infrastruttura è immune a errori logici, ma con una strategia efficace e consapevole è possibile limitare significativamente il rischio di incidenti.
Se questo tipo di analisi tecnica ti interessa e vuoi esplorare ulteriormente il mondo delle vulnerabilità informatiche, continua a seguire gli approfondimenti e resta sempre aggiornato sulle ultime novità e scoperte nel settore della sicurezza IT.
Ultima modifica: Giovedì 5 Giugno 2025, alle 09:22